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Tutti ne parlano e ne straparlano, l’Intelligenza Artificiale ci sotterrerà? Distruggerà milioni di posti di lavoro e ci allontanerà per sempre da quel sogno americano e dal mito della produttività che anche il caro Obama sta mettendo in discussione? L’AI può fare tutto o almeno sta provando a farlo. Conviene fare attenzione allora a non imbatterci per le strade della nostra città in un uomo nudo super muscoloso che va alla ricerca di Sarah Connor.

L’intelligenza artificiale sarà un fattore fondamentale in molti settori produttivi, poiché ha un enorme potenziale nel generare nuove opportunità di crescita e nel trasformare il modo in cui vengono svolte le attività lavorative. Entro il 2035 l’AI potrebbe contribuire all’economia globale con la cifra colossale di 15,7 trilioni di dollari. Cina e Stati Uniti si trovano in pole position per cogliere i massimi benefici dell’esplosione dell’AI, rappresentando insieme quasi il 70% dell’impatto complessivo. Questi paesi si trovano in una posizione privilegiata e dalle loro scelte dipenderà la trasformazione digitale nel prossimo futuro.

 

 

 

 

L’importanza del gesto

La rivincita del registratore e del microfono panoramico

Arrivare al risultato finale, è solo questo quello che conta? In un mondo dove tutto è prodotto in serie, fatto di repliche fatte da replicanti, i gesti tornano a rivestire un ruolo importante.

Quando frequentavo il Conservatorio di Musica all’inizio snobbavo la ricerca sonora degli scienzatelli musicali che si esaltavano per quel suono artefatto e stridulo generato dalla manipolazione di una registrazione di palline che rimbalzavano nella cassa del pianoforte. Che palle, appunto, in zero secondi posso fare lo stesso con il mio synth! Equivale a: il mio falegname con 30.000 lire la fa meglio…non capivo l’importanza del gesto, ne sottovalutavo la potenza.

 

È una questione di narrazione

 

Ascolto quelle vecchie composizioni acusmatiche e rivedo un processo di costruzione sonora. Una sorta di viaggio fatto di scelte e sperimentazioni che mi hanno portato alla costruzione finale di quel particolare noise.

Penso che sia questo che ci invidia ancora l’intelligenza artificiale. La sua totale mancanza di gestualità e artigianalità che carica di significato ogni cosa che facciamo. Potrai anche decidere di comporre Heart On My Sleeve scimmiottando un songwriting e affidando all’AI la modulazione della tua voce, ma non sarà mai la stessa cosa. Mancherà dell’anima del vissuto di chi l’ha scritta, cantata, prodotta, mixata, masterizzata…

 

 

 

 

L’intelligenza artificiale può sostituire l’uomo?

Anche se l’intelligenza artificiale può fare meglio certe cose, più velocemente e senza commettere errori, non ha quella stessa capacità di pensiero, creatività e comprensione sociale che noi umani abbiamo.

 

Uno dei problemi principali dell’intelligenza artificiale è che funziona solo con i dati su cui viene addestrata

 

Se i dati sono sbagliati o mancanti, l’AI finirà per riflettere tali errori e limitazioni. Manca poi di quel concetto di creatività, la scintilla grazie a cui il genere umano ha costruito la sua storia. L’intelligenza artificiale può generare nuove idee e soluzioni basandosi solo su dati esistenti, ma ancora non può essere davvero creativa e pensare fuori dagli schemi. Alla base ci sono algoritmi che non possono prendere in considerazione tutte le variabili della vita. Quelle suggestioni che generano intuizioni e alimentano l’immaginazione. Forse in futuro sarà possibile. D’altronde, penso che ognuno di noi si muova e manifesti la propria essenza attraverso dei modelli comportamentali acquisiti attraverso dei rapporti di causa effetto, sulla base delle esperienze, sulla base del nostro io interiore. Variabili imperscrutabili, ma pur sempre variabili che prima o poi riusciremo a codificare e minuziosamente catalogare.

L’intelligenza artificiale può riconoscere e analizzare le emozioni, ma non può veramente capirle. L’AI non ha empatia o intelligenza emotiva. Non può sostituirsi alle relazioni umane come abbiamo visto in Her, perché le interazioni sociali richiedono una profonda comprensione dei comportamenti umani.

 

 

 

 

L’intelligenza artificiale non è qualcosa di cui aver paura

Anche se l’intelligenza artificiale ha capacità straordinarie, è la curiosità umana che alimenta nuove idee, ispira nuove soluzioni e stimola la scoperta. La combinazione di intelligenza artificiale e curiosità umana potrà portare a risultati strabilianti. Consideriamolo un approccio etico all’intelligenza artificiale. L’AI è uno strumento che può potenziare e ampliare l’intelligenza umana anziché sostituirla. Da una parte abbiamo l’elaborazione di enormi quantità di dati, ma dall’altra ci siamo noi che manteniamo il ruolo centrale, dell’input, del pensiero critico, della comprensione sociale. Solo attraverso queste qualità umane possiamo indirizzare l’AI verso obiettivi significativi per la nostra civiltà. Liberiamo allora tutto il potenziale dell’intelligenza artificiale e prepariamoci a difendere Sarah Connor.
 

IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM I vitelloni.

 

Che fai, te ne vai senza aver letto questo?

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