Nel graphic design come in molti altri settori che orbitano attorno al mondo dell’arte c’è sempre stato un forte sbilanciamento a favore della componente maschile. Cerca infatti su Google “grafici famosi” e ti ritroverai una carrellata di uomini che in un modo o nell’altro sono entrati nell’immaginario anche dei non addetti ai lavori. Designer che hanno interpretato la realtà con loghi, grafiche e illustrazioni espressione dell’epoca in cui hanno vissuto. Ma la controparte femminile in tutto questo che ruolo ha giocato?
Non ci deve essere alcuna differenza tra il sesso più bello e quello più forte era il proclama progressista della Bauhaus, la scuola tedesca di architettura, di arte e di design. I corsi più importanti però erano appannaggio del mondo maschile e la donna doveva accontentarsi di ceramica, tessitura e rilegatura di libri. Solo a partire dalla metà del Novecento c’è stato un progressivo sdoganamento della figura femminile nel mondo della grafica. Donne che tra gli anni ’50 e ’70 hanno dovuto dar prova del proprio talento guadagnandosi la possibilità di esprimere una personale visione della realtà.
In questo post ti parlerò di 10 donne graphic designer che hanno influenzato il mondo del design moderno con le loro intuizioni e la loro arte.
Carolyn Davidson
La carriera in campo grafico di Carolyn Davidson iniziò lavorando per la Blue Ribbon Sports, una società che importava negli Stati Uniti le scarpe giapponesi Onitsuka Tiger. Le fu assegnato il compito di creare un logo che richiamasse il concetto di movimento per delle nuove scarpe, il modello Nike. Il compenso pattuito fu di 35 dollari e la Davidson presentò una dozzina di proposte tra cui lo Swoosh. Il 30 maggio del 1971 nacque il colosso Nike.inc e undici anni dopo, come riconoscimento per il lavoro svolto, Carolyn Davidson ricevette una anello di diamanti a forma di Swoosh e una cospicua quantità di azioni.
Paula Scher
Paula Scher è una graphic designer americana, figlia di uno dei capiscuola della cartografia moderna da cui ereditò la passione per le mappe e la tipografia. Il suo approccio sperimentale permeato di Art déco e Costruttivismo russo ha contribuito a costruire un modello di progettazione che sapesse coniugare esigenze pubblicitarie commerciali e libertà creativa. Si occupò anche del logo di Windows 8 ponendo l’accento su una questione che in molti da tempo avrebbero voluto rivolgere alla Microsoft. Your name is Windows. Why are you a flag?
Susan Kare
Nel 1983 Susane Kare iniziò a lavorare per la Apple realizzando le icone dell’interfaccia grafica del primo Macintosh. Oggi il suo lavoro potrebbe sembrare scontato, ma è grazie a lei che con pochi colori e una bassa definizione i comandi copia, taglia e incolla rendono molto bene l’idea di ciò che rappresentano. Susan è anche famosa per alcuni font che decise di chiamare come le stazioni ferroviarie di Philadelphia, ma che vennero ribattezzati da Steve Jobs in New York, Geneva e Chicago, nomi commercialmente più appetibili. I lavori della Kare sono esposti al MoMA di New York per la mostra permanente This is for Everyone: Design Experiments For The Common Good.
Louise Fili
Sono pochi i graphic designer dall’altra parte dell’Atlantico che conoscono l’arte e la cultura italiana meglio di Louise Fili. Specializzata in restaurant design e food packaging ha focalizzato l’attenzione su un’iconografia vintage tanto cara al patrimonio storico e artistico europeo. Durante i suoi viaggi ha scovato vecchie insegne di negozi e ristoranti, immortalati in una raccolta fotografica intitolata Graphique de la rue, grafica della strada. I suoi lavori sono presenti nelle collezioni della Biblioteca nazionale di Francia, della Library of Congress statunitense e del Cooper Hewitt Smithsonian Design Museum a New York.
Zuzana Licko
La cecoslovacca Zuzana Licko si trasferì in America nel 1968 dove conseguì una laurea in comunicazione grafica alla University of California di Berkeley. Nel 1984, insieme al marito, il tipografo e grafico Rudy VanderLans, fondò la rivista Emigre. L’obiettivo del magazine è quello di capire, quindi domandarsi, cosa motiva i progettisti a progettare, e capire quale ruolo ha la grafica nella cultura che viviamo nei nostri giorni. Nel 1989 i caratteri creati dalla Licko raccolsero un enorme successo tirandosi dietro però anche le critiche delle frange più conservatrici. Il designer italiano Massimo Vignelli reputava il suo lavoro un affronto all’ideale di bellezza, poco raffinato, immondizia pura. I caratteri tipografici di Zuzana Licko furono utilizzati per le campagne di Wind, McDonald’s, Ferrarelle…
April Greiman
April Greiman ha rotto le regole ferree del design con l’uso pioneristico dei software Macintosh. Grazie al suo approccio il computer è diventato parte attiva nel processo di progettazione grafica. I suoi lavori abbracciano tutte le aeree del mondo del design contemporaneo, dalla comunicazione alla moda, passando per l’architettura e il video. April Greiman è anche riconosciuta per il suo contributo alla nascita dello stile New Wave negli Stati Uniti, un movimento di rottura dove l’espressività grafica non doveva conoscere limitazioni, neppure quelle imposte dalla leggibilità.
Muriel Cooper
Muriel Cooper (1925 – 1994) è stata una designer, ricercatrice e direttrice artistica del MIT Press, la casa editrice universitaria del Massachusetts Institute of Technology. Le sue intuizioni sui processi di cambiamento che stavano per interessare il mondo dell’informazione gettarono le basi per un approccio comunicativo con nuovi linguaggi visivi e verbali portandola ad esplorare le frontiere nate dalle conquiste tecnologiche. La Cooper viene anche ricordata per la riprogettazione grafica del Libro della Bauhaus durante il 50°aniversario della scuola tedesca di design.
Corita Kent
Corita Kent (1918-1986), ex suora del Cuore immacolato di Maria di Los Angeles, è stata un’artista e insegnante vicina a Andy Warhol e John Cage. Con le sue creazioni, molto popolari durante gli anni 60 e 70, seppe coniugare Cattolicesimo progressista e pop art veicolando messaggi di fede, pace e amore attraverso l’uso della tipografia commerciale. Lo stile che ne deriva è fatto di scritte colorate che richiamano il mondo della pubblicità arricchito da citazioni colte di Martin Luther King Jr., Samuel Beckett e John Lennon. Il tutto senza mai perdere di vista le classi più deboli. La serigrafia mi permette di realizzare arte originale destinata a chi l’arte non se la può permettere.
Sheila Levrant de Bretteville
Sheila Levrant de Bretteville è una graphic designer, artista e insegnate. La sua carriera si è focalizzata sull’attivismo in favore dei principi femministi e dell’inclusione sociale. Nel 1971 diede vita al primo programma di design per donne presso la CalArts. Dal 1990 è direttrice del programma di laurea in Graphic Design presso Yale, uno dei corsi di progettazione più antichi e importanti del paese. Nel 2004 è stata premiata con una medaglia AIGA per l’eccellente contributo nel campo del design.
Mary Blair
Mary Blair (1911-1978) è stata un’artista e illustratrice statunitense ricordata soprattutto per il lavoro svolto per la Walt Disney. Il suo stile caratterizzò i progetti della casa di produzione americana con un uso sgargiante del colore e accostamenti cromatici coraggiosi richiamando l’arte pittorica del tedesco Josef Albers. Le creazioni della Blair continuano a rivivere ancora oggi negli scenari teatrali e nei parchi a tema della Disney e molte delle sue illustrazioni non sono mai uscite di stampa sin dagli anni 50. Nel 1991 fu una delle prime donne ad essere insignita con il Disney Legends, un premio riservato alle persone che con il loro talento hanno contribuito alla fortuna della Walt Disney Company. Tra i premiati compaiono anche le attrici Angela Lansbury e Julie Andrews.
IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DAL FILM Big Eyes.
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Jacqueline Casey must be in this list too..
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